Per la verità mi è difficile raccontare, mentre dire qualcosa in ogni caso non mi pesa. Parlare di qualunque cosa pur di non dire l’importante…posso andare avanti per ore ma non sono l’unica, tanti fanno cosi; parlano parlano, pur di trattenere l’interlocutore più a lungo, per sfuggire alla noia della routine.
Facciamo il pieno di chiacchiere e qua e là scappa qualcosa di profondo, perle. Perle in un mare di stronzate, come ciliegie sulla torta.
In fondo non c’è niente di male nel parlottare un po’ su tutto, anzi si riesce pure a far sfoggio di quella proprietà di linguaggio che un tempo ci dava la sensazione di essere padrone del nostro futuro, di aver maturato il diritto di scegliere…in fondo meglio due chiacchiere sul mondo che un polpettone alla tv, che è roba da catatonici. Quelli che… abbiamo voglia a dire che “da fare c’è poco o nulla, non mi arrendo e vendo cara la pelle, do un po’ di fastidio ogni tanto, tutto il resto è assurdità, arroganza e violenza”.
Non avrei mai pensato di vivere cosi, meno di trent’anni fa, nessuno credeva che non ci sarebbe stato mutamento, che i cattivi potessero prevalere. La civiltà retrocessa, i diritti negati alle donne, agli omosessuali, ai migranti, la cultura scoraggiata, sepolta. Sepolta viva, serpeggia nei nostri discorsi di tutti i giorni, lampeggia negli occhi che non accettano l’oscurità, cercando il momento per reagire. Non è tutto non è abbastanza, il cuore o la mente, ci fossero entrambi cambieremmo tutto, sfileremmo la testa dal giogo, solleveremmo il petto con gran respiro e l’eresia della violenza e l’arroganza sarebbero di botto risospinte nel medioevo che si meritano. Non qui. NON PIU’ !