Il fatto: nel convento delle sorelle del Cuore Immacolato Frate Cristobal è stato trovato cadavere, ucciso mentre lavorava al restauro del corpo del Beato Asercio de Montcada, la cui reliquia è scomparsa. Chiamati a risolvere questo caso, scabroso dati i connotati spirituali e religiosi delle circostanze, Petra e Firmìn vengono momentaneamente distratti dalle loro crisi di coppia. Lei, l’Ispettrice tutta d’un pezzo, deve fare i conti con i figli del suo nuovo marito, cosa non facile per lei che ha sempre dedicato il suo tempo solo ai casi da risolvere. Lui, Firmìn, sposato, è destabilizzato dalle attenzioni perfette della moglie che scalfiscono la rudezza del poliziotto.
Nell’alternarsi di piste, indizi, viaggi speculativi e baruffe e discussioni amorose o di una sconcertante quotidianità di coppia, il romanzo si snoda attraverso episodi di vita coniugale e colpi di scena di vita “distrettuale”, fino a giungere al colpo di scena finale che risolve il caso e lascia il lettore con il piacere di aver letto un giallo di grande maestria.
Sì, perché Alicia Gimenez-Bartlett è proprio l’autrice dall’andamento e dal linguaggio tipici della letteratura di impronta spagnola o sudamericana. L’ironia e
l’autoironia, la leggerezza delle analisi pur sempre ad hoc e profonde, un linguaggio da romanzo d’avventura e intimista insieme, ci rendono piacevole e scorrevole la lettura di questo romanzo, il cui genere rimane affascinante solo in virtù di un ritmo narrativo aggressivo e accattivante.